Tinos e Andros sono state una benedizione indimenticabile. Ci sono finita per caso, con una vacanza organizzata all’ultimo secondo, quasi puntando il dito a caso su delle isole qualsiasi del Mediterraneo.
Sentieri rigogliosi che rivelano a sorpresa piccole chiesette disegnate sul fondo azzurro del mare, discese a perdifiato su spiagge paradisiache e semi-deserte, antichi centri di pescatori affacciati sul mare e piccoli villaggi, cibo fresco e autentico. Perfette per godersi il mare, ma anche per essere esplorate a piedi.
Tinos
Prima Tinos, con i suoi antichi villaggi che si susseguono nell’entroterra, ciascuno con un’identità diversa: Volax, Kardiani, Agapi, Taradaros… Macchie di bouganville, gatti, muri di un bianco abbagliante, e poi le spiagge da sogno, il mare che risplende come un richiamo irresistibile al termine di lunghi sentieri di pietra.
Uno degli aspetti più caratteristici dell’isola di Tinos sono le colombaie di epoca veneziana, disposte come costellazioni sulle colline verdi e gialle: se ne trovano circa 600, disseminate ovunque, segno della dominazione della Serenissima dal 1390 al 1715. La prospettiva più suggestiva per osservarle (e fotografarle!) è da un’altura nei pressi del villaggio di Kambos.


Andros
E poi Andros con la sua natura selvaggia, i centri vivaci, le baie incontaminate di Achia e Zorkos, che si lasciano scoprire quando si calmano gli umori del vento. Tis Grias to Pidima, iconica e indimenticabile.
Le spiagge silenziose, il vento forte, i colori accesi, il profumo dei fichi che maturano sugli alberi e il rumore degli ulivi accarezzati dal vento.
Ad Andros ci sono spiagge per tutti i gusti. Quelle più difficili da raggiungere, come Zorkos e Vitali, dove la fatica è ripagata dalla sensazione unica di avere una spiaggia (quasi) solo per sé. Quelle sulla costa nord, che si lasciano scoprire solo quando si calmano gli umori del vento.
Quelle per chi ama qualche comodità in più e una giornata in assoluto relax, come Batsi e Agios Petros. Quelle che lasciano senza fiato per la loro bellezza, come Tis Grias to Pidima, iconica e indimenticabile, con l’enorme faraglione che emerge da mare: il suo nome significa “il salto della vecchia” e si riferisce ad una leggenda secondo cui una vecchia signora, pentita di aver tradito i suoi concittadini per aiutare i Turchi, si sarebbe gettata dalla roccia per suicidarsi.


In comune Tinos e Andros hanno la quasi totale assenza di turisti che favorisce il rapporto stretto con la natura: selvaggia, talvolta ruvida, ma piena di sorprese. La quintessenza del Mediterraneo.