Oggi Med Drops incontra Veronica Costantino, bar manager di LargoNove a Firenze
Cara Veronica, cosa ti piace del tuo lavoro?
Voglio provare a rispondere alla domanda partendo da una citazione a me particolarmente cara di Confucio
fai il lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita”
penso che questa sia già una risposta esauriente, dire cosa mi piace è limitante.
Quando si sceglie questo tipo di lavoro devi amare il contatto con la gente, la notte, momenti duri e faticosi e momenti divertenti e di gioia. È un lavoro che ti porta a stare molte ore in piedi e spesso ti limita nei rapporti personali, ma non ti annoia mai. È puro stimolo. È creatività.
Sono nata in Calabria. Il concetto di mediterraneità lo associo spontaneamente a mio nonno, a quando mi portava in campagna.
La dedizione che aveva per la terra e per i frutti che ci regalava ogni giorno. Per non parlare del mare.

Come e quanto entra la mediterraneità nella tua professionalità?
Entra in tutto ciò che faccio. Dalla continua ricerca di utilizzo di materie prime nella costruzione dei miei signature cocktail alla genuinità del mio essere e vissuto.
Sono mediterranea a 360°, io e ogni aspetto della mia professionalità.
In cosa concerne per te l’innovazione nel tuo lavoro?
Da sempre la mia filosofia dietro al bancone si racchiude dietro due aggettivi: curiosità e sperimentazione. L’una è complementare all’altra, e credo anche che siano i due ingredienti fondamentali per una spinta verso l’innovazione costante.
Parlando di food pairing, quanto sperimenti e punti sull’innovazione e quanto invece credi possa rimanere sempre vincente una buona dose di tradizione?
Da qualche anno a questa parte mi sono catapultata in contesti fine dining e mi sono trovata spesso a sperimentare cose a cui non avrei mai pensato se non avessi avuto l’opportunità di collaborare con chef. Gli esperimenti sono molti a partire da alcune tecniche di cottura o modi di trasformare creazioni liquide in solide, ma la tradizione ha e mantiene sempre un ruolo importantissimo. Le certezze.

Fra tutti, potresti individuare un mix o cocktail che rappresenta al meglio il gusto della mediterraneità?
Assolutamente si. E vi cito un drink che ho nel mio attuale menù. Viene appunto miscelato con del gin dell’acqua di cedro, basilico e pepe rosa del Sichuan, limone ed infine colmato con una tonica botanica. Un mix esplosivo di agrumi e spezie che richiamano la mia terra natia. Dal profumo mediterraneo.
Se dovessi definire in poche parole il concetto di ospitalità, come lo descriveresti?
Penso che nel nostro settore l’hospitality sia cruciale. Prima di eccellere nella professionalità specifica del bartender si deve pensare a concentrarsi sul cliente in tutto e per tutto, bisogna accompagnarlo in quella che sarà la sua esperienza memorabile, che deve restare impressa nella sua memoria.
Questo avviene quando siamo capaci di soddisfare le sue aspettative o ancor meglio superarle ed avviene grazie anche alla collaborazione di tutto il team.

Bio
Veronica Costantino, di origini calabresi, bar manager di LargoNove a Firenze.
La sua passione nasce da piccola: sognava di poter lavorare dietro un bancone del bar. E’ approdata a Roma in un piccolo bar di quartiere, dove si occupava principalmente delle colazioni. Da qui nasce la voglia di approfondire il mondo della notte, così ha cominciato a seguire alcuni corsi presso la FBS Flair Bartender School di Roma da lì in poi è iniziato il viaggio.
Nel 2020 è stata nominata nella sezione Bartender dell’Anno dei BarAwards.